Il nostro canale digerente è, come tutto il resto dell'organismo, meravigliosamente progettato.Una delle sue caratteristiche principali è che esso dispone di una serie di valvole, che consentono che il cibo ed i prodotti della sua digestione proseguano dalla bocca, allo stomaco, all'intestino senza tornare indietro.
A volte, però, questi meccanismi, efficienti ma delicati, si rompono.
È quello che avviene nella malattia da reflusso gastroesofageo. L'esofago, quel lungo e sottile condotto che mette in comunicazione la cavità orale con lo stomaco, è separato da quest'ultimo da una valvola, lo sfintere esofageo inferiore; questa valvola consente, da una parte, che il cibo ingerito rimanga dentro lo stomaco per essere sottoposto ai processi digestivi gastrici; e, dall'altra, che il contenuto gastrico, acido, non risalga verso l'alto, irritando l'esofago ed anche le prime vie respiratorie e la cavità orale.
Tuttavia, è possibile che tale valvola si guasti. Le cause possono essere diverse, ma tra di esse è utile ricordare, per la loro importanza, l'ernia iatale (la risalita della prima porzione dello stomaco dall'addome verso il torace), l'obesità, ed anche abitudini di vita apparentementi innocenti - per esempio, indossare pantaloni attillati o stringere molto la cintura... Anche un'infezione da Helicobacter pylori può essere causa di reflusso gastroesofageo.